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“Danteide”: il viaggio di Dante nel mondo della classe 2A – Tasso

Nel mese di marzo 2021, la nostra scuola, in collaborazione con il Centro di Ricerca per la didattica dell’italiano dell’Università degli Studi di Bologna, ha organizzato il corso di aggiornamento per docenti ed educatori “Insegnare nella classe plurilingue”, ispirato al volume “La classe plurilingue” a cura di Ilaria Fiorentini, Chiara Gianollo e Nicola Grandi, che sono stati anche i relatori del corso di formazione.

Grazie alle riflessioni e alle esperienze condivise durante il corso, la prof.ssa Emanuela Cavicchi, docente di lettere della classe 2A, ha pensato ad un progetto per valorizzare il plurilinguismo presente tra alunni e alunne. 

“Considerando la nostra semenza”, gli studenti e le studentesse si sono molto appassionati alla scoperta dell’Inferno di Dante e, con la prof.ssa di arte Nadia Celi, si è deciso di riprodurre graficamente i momenti salienti studiati con acquerelli dipinti da loro.

Alla rappresentazione artistica è stata associata la terzina di riferimento, nella lingua originale e nella traduzione in una delle lingue conosciute da chi aveva fatto il disegno.

Se guardate il video e ascoltate gli alunni e le alunne, sentirete risuonare Dante in tagalog, arabo marocchino, arabo classico, moldavo, rumeno, inglese, francese, hausa, igbo, calabrese, perfino in giapponese! E naturalmente non poteva mancare il ferrarese!

Questo progetto ha visto il coinvolgimento anche di alcuni genitori e nonni che si sono prodigati per aiutare nelle traduzioni sia orali che scritte.

Famiglie, studenti e studentesse hanno partecipato con entusiasmo, dimostrando di possedere una grande ricchezza nella varietà delle lingue, delle culture e nella capacità di stare insieme.

Alla fine del video abbiamo voluto riportare una frase del filosofo e linguista Paul Ricoeur, tratto da un suo saggio sulla traduzione, in cui crediamo molto:

“La dispersione-confusione del mito di Babele è di solito percepita come una catastrofe linguistica irrimediabile. […]

Sì, bisogna ammetterlo: da una lingua all’altra, la situazione è quella della dispersione e della confusione. 

E tuttavia la traduzione si aggiunge alla lunga litania dei “nonostante tutto”.

Malgrado i fratricidi, noi militiamo per la fraternità universale.

Malgrado l’eterogeneità degli idiomi, ci sono dei bilingue, dei poliglotti, degli interpreti e dei traduttori.  […]

E poi, senza “la prova dello straniero”, saremmo sensibili all’estraneità della nostra stessa lingua? 

Infine, senza questa prova, non correremmo il rischio di rinchiuderci in un monologo stantío, soli con i nostri libri?”

(Paul Ricoeur, “Sur la traduction”, Paris, Bayard, 2004.)

Clicca sul seguente link per prendere visione del video:

Danteide 2A