Leggere Kafka… alla Tasso
La scuola media T. Tasso ha allestito una piccola mostra di libri su Franz Kafka.
In esposizione ci sono le sue opere (i romanzi “Il processo”, “Il castello”, “Il disperso”/“America” e i racconti) ma anche alcuni lavori su Kafka (i classici Baioni, Anders, Wagenbach, ma anche il recente Stach e altri).
Una sezione a parte è quella dedicata alle lettere: ci sono le lettere a Felice, a Milena (l’edizione nuova della Giuntina), e poi le lettere alla famiglia e quelle a Max Brod.
Alcuni testi di Kafka sono presenti in tedesco (Die Verwandlung, der Prozeß ecc.), altri in inglese ma è chiaramente la sezione in lingua italiana quella piú ricca. Per diversi titoli compaiono edizioni differenti perché differenti sono i traduttori: in mostra si possono vedere quindi le traduzioni dei primi che si sono misurati con la sua opera (Spaini, Pocar, Anita Rho; tradotto da Spaini spicca “America”, l’edizione Einaudi del 1945) ma anche quelle successive di Franco Fortini e Primo Levi.
Ma i testi e i materiali che vogliamo segnalare in modo particolare sono altri:
“La bambola viaggiatrice” di Jordi Sierra i Fabra;
Il Kafka di Peter Kuper;
quattro disegni di Kafka.
La “Bambola viaggiatrice” racconta il periodo berlinese di Kafka (1923): lo scrittore incontra in un parco una bambina che piange perché ha perso una bambola. Kafka si inventa a quel punto una storia intorno a questa bambola e per alcuni mesi recapiterà alla bambina decine di lettere scritte – così le dice lui – proprio dalla bambola, che sta facendo intanto dei viaggi in giro per il mondo. Ed è lui a recapitare le lettere in quanto ‘postino’ delle bambole.
Il secondo è la trasposizione in disegni di alcuni racconti di Kafka (“La favoletta” “Rinuncia” e altri).
Ma prima dei disegni (splendidi) di Kuper si possono vedere quelli prodotti da Kafka in persona: un aspetto forse meno conosciuto ma ugualmente affascinante.
Tutti i testi esposti in mostra appartengono alla sezione di storia contemporanea Giuseppe Pinelli della nostra biblioteca di scuola.